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Oscillazione cambi poste in valuta trattamento contabile

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La riforma del diritto societario ha apportato dal 01 gennaio 2014 alcune variazioni sulla valutazione delle poste attivi e passive in valuta e sugli utili e perdite su cambi.
Le regole contabili oggi vigenti prescrivono che la posta in valuta estera debba essere iscritta in contabilità in base al tasso di cambio del giorno in cui l’operazione si considera sostenuta o conseguita. Se la posta si estingue nel corso dell’anno bisogna rilevare l’eventuale utile o perdita su cambi nell’apposita voce C17-bis presente nel conto economico.
Se i crediti e debiti circolanti in valuta non si estinguono invece alla fine dell’anno andranno iscritti nello stato patrimoniale  al tasso di cambio alla data di chiusura dell’esercizio andando a rilevare gli eventuali utili o perdite su cambi nel conto economico.  
Le immobilizzazioni immateriali e materiali in valuta saranno invece annotate nello stato patrimoniale al tasso di cambio vigente al momento dell’operazione.

Nella voce C-17 bis del Conto economico confluiranno quindi gli:
utili e perdite su cambi effettivamente realizzati;
utili e perdite su cambi presunti derivanti dalle valutazioni di fine esercizio delle poste in valuta.
 
Alla fine dell’esercizio si rende doveroso dare una distinta informazione dell’utile netto - o della perdita netta - effettivamente conseguita e dell’utile netto (o della perdita netta) dovuto solamente alle valutazioni di fine esercizio.
La separata 
indicazione potrà essere data o nel Conto economico o nella Nota integrativa.

Per questa ragione al 31 dicembre si renderà utile dividere:
il conto utili e perdite su cambi realizzati al conto differenze nette su cambi realizzate;
e il conto utili e perdite su cambi da valutazione al conto differenze nette su cambi da valutazione.

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